Cerca nel blog

lunedì 26 luglio 2010

influenze sironiane

"Decisivo per Squitieri l'incontro con la pittura di Sironi, un artista che lascerà in lui un segno profondo: infatti Squitieri ha accolto quel senso arcaico monumentale, eroico, dell'arte sironiana per piegarlo alla sua ispirazione ottimista, per esprimere quel mondo lucano, arcaico, pastorale, in una sorta di monumentalità elegiaca-contadina, con toni qua e là più accesi, attuando il cupo pessimismo di Sironi in una sorta di favola simbolico-meridionalista, con una tecnica pittorica di notevole mestiere.
Squitieri ha viaggiato per il mondo, negli anni '30, soprattutto in Medio Oriente, "affascinato (come lui mi dice) dalle pietre cariche di storia, di millenni, di mistero". 
A Parigi conosce Picasso, Max Ernst e Chagall, diventa amico di Hemingway che frequenterà per molti inverni a Cortina d'Ampezzo e a cui farà numerosi ritratti.
Diventa amico della pittrice Colette Rosselli e di suo marito Indro Montanelli che scrive su di lui un simpatico profilo..."

una testimonianza di FRANCO SIMONGINI




"...la conoscenza con Mario Sironi impresse al suo stile un carattere di arcaica robustezza, di costruttività solida, sia nella figura che nei tagli e gli scavi paesaggio. Ma mentre Sironi, già all'inizio della cupa crisi che doveva tormentarlo fino al termine della vita costruiva i suoi spazi nelle tenebre di un dolore senza speranza; Squitieri cercò la luce, aprendo grandi varchi nelle terre massicce, negli sguardi delle figure, nei cieli in tempesta e per lui la luce fu ed è sempre una gioiosa carica di certezza."

una testimonianza di UGO MORETTI

Nessun commento: